"Oltre il confine e altri racconti", Dadò editore 2010
"Oltre
il confine" è la seconda prova narrativa di Mottis, che - dopo essersi
cimentato coi racconti surreali ("Il boia e l'arcobaleno", Ulivo, 2006)
-, affronta qui temi realistici che attraversano frontiere geografiche,
psicologiche e metafisiche, intese in senso lato. L'opera, che raccoglie
racconti di breve e media lunghezza, porta la prefazione del prof.
Guido Pedrojetta (Friburgo), il quale identifica nella scrittura del
giovane moesano "un'ardente vitalità". Nei suoi racconti - si legge - Mottis "tocca
con mano vigile e decisa le zone estreme degli ambiti di contenuto
entro cui si sviluppano le quattordici trame, tutte tematicamente
allineate sul titolo generale della raccolta: [...] "confini" politici o
geografici [...] ma anche, e forse soprattutto, frontiere metafisiche
connesse alla violenza latamente intesa, alle pulsioni e alle passioni
incontrollate, agli amori travolgenti, alla vita interiore nel suo vario
e stratificato complesso."
Il percorso narrativo di "Oltre il confine" si apre sugli scenari
montani e alpini familiari all'autore, alla Mesolcina, al passo del San
Iorio che immette nella vicina Val Chiavenna. Infatti, il racconto di
apertura, Theodor - che prende spunto da un personaggio realmente
esistito in valle durante gli anni del Dopoguerra - ripercorre tappe di
contrabbando di merci, tra personaggi umili e guardie di confine più o
meno zelanti. Il tema, ripreso da Mottis in più occasioni (Tempelhof, le ali della libertà; Lettera della speranza; Letture da partigiano),
è storico-realistico, ripercorre cioè percorsi che denunciano
l'assurdità di ogni conflitto, a cui consegue la fuga dalla propria
terra, il desiderio di salvezza e di pace, oltre l'ingiustizia e
l'oppressione. Le narrazioni attraversano così mete geografiche e
politiche vicine e lontane (Svizzera, Italia, Germania, Bulgaria,
Sudamerica e Sudafrica), ma si sviluppano poi in percorsi interiori
variegati e complessi, allineati sul tema dell'Eros-Thanatos,
dell'amore-morte, della passione che sfocia in delitto, della
persecuzione che cede al castigo (in Condominio numero 3; Lettera dal carcere; Un estraneo alla finestra; Misteri d'una notte; Tempeste tropicali).
Ma è soprattutto nella trama che dà il titolo alla raccolta, Oltre il confine, che Mottis espone il suo viaggio programmatico. Scrive ancora Pedrojetta, nella prefazione: "Il
racconto [...] aggiunge al mosaico una tessera di colpevolizzante
attualità: appoggiato a un episodio di cronaca recente, esso restituisce
i detti e i fatti di una guida montana decisa a soccorrere una madre
slava e i suoi figli, che si sono avventurati sulle montagne dell'Italia
settentrionale; lo scopo degli erranti sarebbe di entrare
clandestinamente in Svizzera, per chiedere asilo politico, mentre per
l'uomo-salvatore si tratta innanzitutto di riscattare moralmente un
senso di colpa che continua a pungergli dentro. Egli vanta infatti un
passato ricco di vittorie sulla montagna, ma gravemente macchiato da una
tragica ascensione finita con la morte del compagno di cordata.
Soccorrere la famiglia dispersa diventa una sfida irrinunciabile."
La raccolta di quattordici racconti si chiude infine con due narrazioni
che affrontano, ma non risolvono, quesiti e angosce interiori (La doppia vita di Lulù;Le stelle brillano anche in Sudafrica):
una figlia adolescente trascurata che sfugge alla realtà, immergendosi
in trame ed eroine del cinema; una madre che accorre in capo al mondo
(Città del Capo) dopo il ritrovamento della figlia rapita due decenni
prima, e ora salva.
Parafrasando ancora il prefatore, le trame raccolte sono prove di scrittura in cui Mottis fa ricorso a rappresentazioni anche "audaci e trasgressive", per immergersi nel mondo difficile delle pulsioni profonde, e nella massa del desiderio amoroso, un vero e proprio "scandaglio dell'oltranza, a tutto campo, come luogo di verifica e di riflessione sui destini dell'uomo." Una
prova narrativa, dunque, matura e intensa, agevolata anche da una
scrittura scorrevole e controllata, di registro a volte erudito, a volte
concretamente dialogato, che saprà affascinare - grazie al piglio ben
calibrato - anche i lettori più esigenti.
(ordinazioni presso la Pro Grigioni Italiano, Sede centrale, Martinsplatz 8, Coira, ordinazioni@pgi.ch)